di Redazione #Appennino twitter@bolognanewsgaia #EmiliaRomagna
Sono 518 gli interventi in regione – 87 in più rispetto al 2017 e tutti conclusi lo scorso anno – per opere di sicurezza territoriale e contro il dissesto in Appennino. Sono stati realizzati dai sette Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna che hanno reinvestito nelle aree montane il 74,2% dei contributi di bonifica riscossi in Appennino: oltre 14 milioni di euro sul totale di 18 milioni 950 mila incassati.
È il quadro emerso oggi a Bologna in occasione della Conferenza annuale sull’attuazione del Protocollo d’intesa firmato nel 2013 da Regione Emilia-Romagna, Unione nazionale Comuni ed Enti montani (Uncem), Associazione nazionale Consorzi di bonifica (Anbi) Emilia-Romagna, presenti le assessore alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, e Agricoltura, Simona Caselli, .
Un’intesa che punta a dare piena applicazione alle disposizioni regionali (legge r. 7/2012) e utilizzare a favore del territorio dell’Appennino i proventi del contributo di bonifica, salva la quota proporzionale relativa alle spese generali di funzionamento dei Consorzi.
“L’obiettivo è accrescere la sicurezza del territorio con azioni di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, reinvestendo in Appennino una quota crescente dei proventi della contribuzione di bonifica riscossi in montagna- spiegano gli assessori Gazzolo e Caselli-. Nel 2018 è stato raggiunto il risultato record del 74,2%: il trend si conferma in netto aumento con ben 8,2 punti percentuali in più rispetto al 2016 primo anno di applicazione dei nuovi piani di classifica”.
“I Consorzi hanno fatto un buon lavoro- proseguono le assessore-, in stretta collaborazione con la Regione, l’Agenzia regionale di sicurezza territoriale e protezione civile e le Unioni di Comuni montane. Sono stati ridotti i costi generali di funzionamento dei servizi, di riscossione e di tenuta del catasto. Per il futuro- chiudono Gazzolo e Caselli– serve continuare nella stessa direzione per mantenere standard elevati e ottenere risultati sempre migliori a vantaggio del nostro Appennino”.
Gli investimenti, cresciuti di circa mezzo milione di euro sull’anno precedente, sono serviti per lavori di presidio dei torrenti e fossi minori, consolidamento dei versanti della montagna, manutenzione della vegetazione lungo i corsi d’acqua, delle strade e degli acquedotti di bonifica in diverse località in vari comuni nelle province di Piacenza, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
“I Consorzi- spiega il presidente Anbi, Massimiliano Pederzoli-, sono le opere realizzate che parlano, sono tra le componenti più attive nelle aree appenniniche e maggiormente a contatto con le criticità esistenti in questi territori. Ed i risultati conseguiti nel 2018 lo testimoniano in modo inequivocabile”.
“Un nuovo rapporto di collaborazione fra i Consorzi di bonifica con le Unioni montane e i rispettivi comuni- sottolinea il presidente Uncem ER, Gian Battista Pasini– che sta portando sempre più ad una programmazione e condivisione degli interventi. L’auspicio è di arrivare al traguardo dell’80% pari a 15 milioni di euro delle risorse incassate destinate a interventi di manutenzione e difesa del suolo in montagna”.
(27 giugno 2019)
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