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Apprendendo dell’arresto di Patrick George Zaki, studente all’Università di Bologna, avvenuto all’atterraggio all’aeroporto del Cairo quando il ragazzo stava rientrando al proprio Paese, non possiamo ignorare la brutale repressione in corso in Egitto verso chi si interessa e si impegna per i diritti umani e civili. Patrick infatti non è solo uno studente, è un attivista dei diritti civili, ora incarcerato arbitrariamente per ciò che è e per ciò che rappresenta.
Arrestato senza poter comunicare coi familiari e con un avvocato, torturato e incarcerato.
La Cgil Emilia-Romagna, assieme alle associazioni degli studenti universitari bolognesi e alle associazioni della società civile, si appella alle Istituzioni, al Governo italiano e all’Università di Bologna affinché sia fatto tutto il possibile per garantire una giusta tutela a Patrick e per arrivare alla sua scarcerazione.
Non possiamo rimanere inermi di fronte all’ennesimo episodio di scempio dei diritti umani che l’Egitto ha già attuato con Giulio Regeni e con coloro che si battono per la libertà e per i diritti.
Così un comunicato stampa della CGIL Emilia Romagna giunto in redazione.
(9 febbraio 2020)
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