di Giancarlo Grassi
E’ il momento dell’antifascismo di facciata, a seconda della convenienza elettorale, e delle “liste civiche” che non stanno né a destra né a sinistra che farebbero prima a dire che non avendo nessun idea possibile, né realizzabile, si nascondono dietro l’inconcludenza ideologica, o il qualunquismo propagandistico, per “governare meglio”.
Posto che per morire dal ridere è assai meglio una commedia di Eduardo non stupisce questo proliferare di nulla in un momento storico in cui l’incapacità e l’incompetenza in politica sono diventati oggetto di culto insieme alla sacra poltrona, posizionata (la poltrona) tra fila di sedicenti antifascisti che (fascistamente) chiedono che sia impedita la partecipazione a manifestazioni antifasciste a esemplari umani non ritenuti abbastanza antifascisti. Tutto questo in nome della democrazia (sempre e solo secondo loro) quando c’è chi si è fatto ammazzare per averne una vera senza sapere di un futuro di liste rossobrune ad uso poltronificio di Bruxelles.
E’ il patetico gioco dello sfidarsi a chi fa più pena.
(11 aprile 2024)
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