di Redazione Reggio Emilia
E’ finito in carcere il 64enne titolare del furgone rosticceria esploso la mattina del 9 marzo 2013 nella piazza del mercato di Guastalla, a causa di un problema all’impianto del gas collegato alle bombole usate per alimentare i forni per la preparazione degli alimenti. Morirono tre donne (moglie, figlia e cognata del 64enne) con una dozzina di persone ferite o ustionate.
A seguito di quei fatti l’iter giudiziario con il 64enne che nel settembre dello scorso anno è stato condannato dalla IV sezione della Corte d’Appello di Bologna a 5 anni e 8 mesi di reclusione in riforma della sentenza di condanna del luglio del 2017 comminatagli in primo grado dal tribunale di Reggio Emilia. Ora la sentenza (divenuta esecutiva il 10 novembre scorso avendo al Suprema Corte di Cassazione rigettato il ricorso) ha visto l’ufficio esecuzioni penale della Procura Generale presso la Corte di Appello di Bologna emettere l’ordine di esecuzione per la carcerazione che è stato trasmesso per l’esecuzione ai carabinieri della stazione di Sant’Ilario nel cui comune il 64enne risiede.
I carabinieri di Sant’Ilario d’Enza hanno dato esecuzione all’ordine conducendo l’uomo in carcere.
(12 novembre 2022)
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