di Redazione, #Cultura
Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha visitato nel pomeriggio di oggi il Nuovo Museo, nel Palazzo dei Musei di Reggio Emilia. Lo hanno accolto e accompagnato il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e l’assessora alla Cultura Annalisa Rabitti.
E’ un altra giornata delle tante che fino a domenica 20 giugno proporranno eventi inaugurali del Nuovo Museo di Reggio Emilia, dall’idea progettuale e dalla cura di Italo Rota in un dialogo simbiotico con la direzione dei Musei Civici, il team di conservatori, ricercatori e curatori delle collezioni oltre che dalla partecipazione della città: sono musei civici, ovvero della comunità.
Le giornate inaugurali si svolgono nella seconda parte delle due settimane: venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 giugno e poi venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 giugno prossimi, al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, via Spallanzani 1.
Le visite sono ad ingresso libero ma contingentato – con le necessarie cautele di prevenzione pandemica – il giorno 11 giugno dalle ore 20 alle 22 e i giorni 12 e 13, 18, 19 e 20 giugno dalle ore 10 alle 22.
I Musei Civici di Reggio Emilia sono allestiti in quello che era l’antico convento della chiesa di San Francesco dove nel 1830 viene collocata, in ricercati armadi di gusto neoclassico, la collezione dello scienziato illuminista Lazzaro Spallanzani acquistata dalla Comunità nel 1799. E dove Gaetano Chierici, il padre della Paletnologia italiana, a partire dal 1862 realizza il suo Museo di Storia patria. Sono i primi giacimenti di un mondo, quasi un universo, definito “prezioso pedigree collezionistico” da Elisabetta Farioli, già direttore dei Musei Civici, che ha accompagnato il percorso decennale di ricerca, mostre e allestimenti verso il Nuovo Museo, accettando la sfida di “guardare al passato delle nostre raccolte con atteggiamento critico, consci della responsabilità di rivolgersi al visitatore di oggi”.
Nel Nuovo Museo, che è autoriale e riconoscibile, la cronologia non è più l’unica modalità di racconto, il museo non è più “un unico nastro trasportatore delle storia”. Ogni oggetto ha un “tempo multiplo” e aprendosi a temporalità differenti può innescare relazioni diverse e nuovi significati che “fermentano”, per dirla con Walter Benjamin.
Questa idea di museo e di narrazione, di Temporary Museum, è stata approfondita ed evidenziata a Reggio Emilia nel percorso decennale – al piano terzo del Palazzo dei Musei, quello con maggiore vocazione “laboratoriale e ricercativa” – di iniziative partecipate, allestimenti sperimentali, mostre fra cui L’amore ci dividerà, Gli oggetti ci parlano, Le stanze del tempo, For inspiration only, Tutto quadra/Tutto tondo e On the road sulla millenaria Via Emilia.
Queste iniziative si possono leggere nel loro insieme quali “Prove generali” del Nuovo Museo, che è anche contenitore di questo percorso e ne propone esperienza, conoscenza, intuizioni.
(12 giugno 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata