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A seguito delle rotture delle difese idrauliche del torrente Enza avvenute nella notte del 12/12/2017, con inondazione dell’area antropizzata di Lentigione e dei relativi ingenti danni alle strutture pubbliche e private ivi presenti, la Procura di Reggio Emilia aveva aperto nei primi giorni del 2018 un procedimento penale e, sotto il coordinamento del P.M. Sostituto Procuratore Dott. Giacomo Forte, delegato le attività di indagine ai Carabinieri Forestali di Reggio Emilia.
Le complesse e articolate attività investigative sono state portate a termine dai militari del NIPAAF dei Carabinieri Forestali di Reggio Emilia con l’ausilio di due ingegneri idraulici nominati dalla Procura grazie ai quali è stato possibile classificare l’evento meteorologico come non eccezionale, escludere fin da subito un difetto strutturale della difesa idraulica della sponda reggiana nonché accertare un deficit della sommità arginale nel tratto collassato.
Una attenta analisi, che ha visto impiegato anche il Reparto volo dell’Arma, è stata riservata alla verifica sulle due casse di espansione di Montecchio Emilia/Montechiarugolo, che hanno manifestato un non efficace funzionamento idraulico.
Il cattivo funzionamento delle casse di espansione e il deficit della quota di un lungo tratto arginale sono state considerate dalla Procura le cause principali del collasso della difesa idraulica a monte dell’area antropizzata di Lentigione, il tutto aggravato dalla mancata comunicazione delle criticità meteorologiche ed idrauliche contenute nei diversi bollettini emanati in tal senso dalla competente Agenzia Regionale.
(27 luglio 2020)
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