di G.G. #Lopinione twitter@gaiaitaliacomRE #pentaleghismo
Qualche giorno fa ascoltavamo sulla bella radio di confindustria l’intervento di un reggiano che tacciava la città di essere “comunista! venite a vivere a Reggio Emilia se volete sapere chi era Stalin. Non succede niente in questa città comunista” e chiudeva inneggiando a Salvini. L’eloquio del reggiano non era particolarmente fluente né corretto, e si percepiva un livore malcelato per la sua condizione di leghista costretto a vivere in una città “comunista”. Ci sono disperazioni…
Ci sarebbe molto da dire sul “comunismo” di Reggio Emilia, basti vedere la patetica e politicamente incongruente campagna elettorale “del selfie” del Sindaco uscente, la cronaca tuttavia parla molto di leghismo neofascista con feroci pulsioni dittatoriali, sostenute dall’ignoranza dell’elettore… Elettore che ben poco discute di questioni di nessun conto come l’odiatore di clandestini che fa lavorare, ad esempio, clandestini in nero – è cronaca – e che è lo stesso che poi si scaglia contro i “comunistI” che pretendono di far rispettare le regole.
E’ il leghismo alla reggiana e non ce la si può certo prendere con le aziende agricole che fanno lavorare la gente in nero – non si può certo rimanere senza l’erbetta per l’erbazzone – e nemmeno con il loro dare la colpa agli altri (“offro lavoro in nero perché l’UE mi toglie l’ossigeno”)… Poi in fondo diciamocelo, c’è gentaglia che pur di lavorare è disposta persino a cedere ai ricatti del lavoro in nero. Soprattutto quando questi spudorati, i lavoratori costretti al nero, hanno addirittura il vizio di voler mangiare per vivere…
Straordinaria l’italietta vigliacca del leghismo, vero?
(13 aprile 2019)
©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata