di Giovanna Di Rosa
Non amo particolarmente “La Zanzara”, né lo stile Cruciani, ma devo dire che ciò che riesce a cavare di bocca alla gente il conduttore è straordinario (non è detto che sia un bene, né che faccia bene) e ne è esempio il florilegio di opinione personali elette a vangelo del deputato di Italia Viva Gianfranco Librandi, che ha improvvisato una sua lectio magistralis sui perché e i percome del covid in relazione ai migranti e già che c’era, ha detto la sua anche sui meridionali [sic] che sono, secondo la lectio, “africani bianchi”.
Il tutto, farebbe sospettare una certa componente razzista forse sconosciuta persino al Librandi, attraverso un interrogazione che rivolge direttamente al conduttore Cruciani chiedendogli “fammi vedere un immigrato in ospedale con il Covid-19, non ce ne sono, non si contagiano, non hanno niente” perché è tutta “una questione genetica”; e sempre genetica, nell’opinione personale del Librandi, è la questione legata al fatto che “io che sono calabrese sono più forte, ho avuto il Covid e mi è durato un giorno” per via del fatto che “i calabresi sono più forti perché geneticamente resistono di più, siamo africani bianchi”.
E direi che potremmo anche fermarci qui. L’unica domanda è perché invece di offrire argomenti perpetrano la loro intelligenza, o quella che ritengono di avere, in questo modo che non fa certo onore né a loro stessi, né alle cariche che ricoprono.
P.S. Quella di Librandi è stata, naturalmente, “una provocazione”.
(18 dicembre 2021)
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