Giunge alla 23ª edizione il Festival di Resistenza che si svolgerà dal 7 al 25 luglio negli spazi esterni di Casa Cervi, rassegna di teatro civile contemporaneo, ideata e promossa da Istituto Alcide Cervi (qui il programma completo) insieme a Boorea Emilia Ovest, con il sostegno di Proges e Conad Centro Nord, con i patrocini di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Provincia di Parma, Comune di Parma, Comune di Reggio Emilia, Restate, Comune di Campegine, Comune di Gattatico, Università di Parma, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia.
Nato oltre 20 anni fa dall’esigenza di innovare i linguaggi della memoria, ponendosi nel solco della public history, il Festival è un progetto di racconto e di approfondimento della Storia e del nostro presente attraverso il Teatro. Centinaia gli artisti e le compagnie, provenienti da tutta Italia ed Europa, che nel tempo hanno attraversato Casa Cervi portando con le loro creazioni, squarci di storia, pezzi di vita individuale e collettiva, rappresentazioni del presente, parlando a pubblici sempre più vasti, sollecitando riflessioni e voglia di condivisione.
Anche quella di quest’anno si presenta come un’edizione caratterizzata da ampia varietà di forme di rappresentazione, nella dimensione di un teatro che propone nuovi modi e forme per riflettere, un’arte che elabora costantemente, sperimenta, crea possibili spazi di libertà.
Le Compagnie selezionate che saliranno sul palco di Casa Cervi parleranno di temi importanti con la levità e la potenza delle emozioni che solo la ‘scena’ sa suscitare. Il Festival si riconferma così come osservatorio privilegiato per quel teatro che, pur nella diversità dei luoghi di creazione e elaborazione, trova un tratto unificante nel processo di rinnovamento del linguaggio della memoria, nell’attualizzazione della Resistenza che si esprime nelle nuove resistenze, nel promuovere consapevolezza critica del presente.
Sono sette le compagnie di rilievo nazionale in scena con 7 spettacoli di Teatro Civile individuati sulla base di un Bando di Concorso, che quest’anno è stato molto partecipato (ben 248 i progetti pervenuti).
Ad aprire il Festival domenica 7 luglio – data che coincide con il 64°Anniversario del Morti di Reggio Emilia del 7 luglio 1960 – sarà alle ore 20.00, nella sala del Museo Cervi, l’esposizione “Archivi in mostra. Appunti dal Festival”. Alle ore 20.30, seguirà La Toscanini NEXT trio con il concerto “Note per la pace” eseguito da Andrea Coruzzi (fisarmonica), Eoin Setti (saxofono), Martino Mora (batteria), con musiche di Richard Galliano, Chick Corea, Severino De Oliveira ‘Sivuca’, Pixinguinha, Sergio Liberovici, Iller Pattacini, Ernesto Nazareth, Astor Piazzolla.
Alle ore 21.30, dopo i saluti istituzionali, sarà presentato il primo spettacolo in concorso: “Un giorno quasi perfetto” della Compagnia di San Lorenzo, regia di Michelangelo Maria Zanghí, da lui scritto insieme a Antonino Anelli, in scena Francesco Natoli, una produzione Teatro Metastasio di Prato. Il rapporto genitori-figli, delle aspettative e delle delusioni che talvolta accompagnano la rivelazione della vera identità dei figli, viene trattato attraverso la storia di Marika che abbandona il paesino natale della provincia siciliana, per trasferirsi nella Milano da bere, con la speranza di poter vivere liberamente la sua sessualità. Nato uomo, Marika, abbandonata anche dai genitori, dopo anni di solitudine, ha la possibilità, inattesa, di recuperare il rapporto col padre, in un crescendo di malinconia e umorismo che svela le mancanze e le aspettative che genitori e figli vivono quotidianamente.
Sabato 13 luglio, ore 21.30, i Teatri di Pistoia presentano “L’eccezione e la regola”, progetto e regia di Renata Palminiello, con Maria Bacci Pasello, Stefano Donzelli, Marcella Faraci, Mariano Nieddu, Jacopo Trebbi, una produzione ATP Teatri di Pistoia, con il sostegno di Centro di Residenza della Toscana (Armunia-CapoTrave/Kilowatt). Scritta da B.Brecht nel 1930, L’eccezione e la regola è una parabola breve, aspra e forte, formalmente perfetta. Ambientata in Mongolia, ha come protagonisti tre uomini – un Mercante, un Portatore e una Guida – che devono raggiungere velocemente la città di Urga per concludere un affare. Nel mezzo accadono fatti apparentemente banali ma in grado di alterare il rapporto fra i tre protagonisti. Tra interpretazione e narrazione, i cinque attori in scena creano i luoghi della storia, entrano in essa come se non ne conoscessero il finale, cercano il rapporto diretto con il pubblico, cambiano linguaggi teatrali, così che la necessità del racconto resti sempre nuova e attuale.
Lunedì 15 luglio, ore 21.30, Compagnia GenoveseBeltramo presenta “Un estremo atto d’amore”, regia di Viren Beltramo, con Riccardo Salvini, Luca Morino, Federico Pianciola. Tratto dal libro “In nome del popolo italiano. Storie di una malavita” di Claudio Foschini, malavitoso romano, nato tra le baracche del Rione Mandrione, che ha trascorso la sua vita tra gli eccessi ai limiti del lecito, fra rabbia sociale, desiderio di riscatto e di futuro. Nel 1984, mentre sconta una pena al carcere di Rebibbia, partecipa al primo progetto rieducativo per detenuti che si conclude con la messa in scena dell’Antigone di Sofocle: “un estremo atto d’amore” sono le parole che usa per descrivere la sua esperienza con il teatro, occasione di riaffermazione e connessione con il mondo, manifestando, attraverso la potenza del racconto, un suo potere salvifico nel riannodare i fili dei destini individuali con quelli collettivi.
Mercoledì 17 luglio, ore 21.30, Teatro Medico Ipnotico porta in scena “Loro, vincenti per tutta la vita”, con i burattinai Patrizio Dall’Argine e Veronica Ambrosini, tratto dal libro di Marco Severo “Vincenti per tutta la vita. Antifascisti parmensi nella guerra di Spagna”. Loro, in spagnolo, vuol dire pappagallo. È infatti un pappagallo, allegoria della memoria storica della guerra civile spagnola, che nello spettacolo cerca di far capire al capocomico Lomè l’importanza di non dimenticare chi ha combattuto per la libertà. Affidato alle giovani lettrici Lucia Dall’Argine, Sveva Ravanetti, Thea e Virginia Ambrosini, accompagnate dal fisarmonicista Nicholas Forlani, il racconto storico si alterna alle azioni dei burattini, ritratto di alcuni dei volontari che combatterono nella guerra di Spagna contro il regime di Franco. La libertà del linguaggio dei burattini, unita al rigore della ricerca storica, consente di approfondire la conoscenza di quei fatti e di chi si era opposto all’avanzata dei totalitarismi fascisti.
Venerdì 19 luglio, ore 21.30, Tedacà presenta “Fine pena ora” adattamento e regia Simone Schinocca, con Salvatore D’Onofrio, Costanza Maria Frola e Giuseppe Nitti, realizzato in coproduzione con Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, in collaborazione con Festival delle Colline Torinesi. Adattamento teatrale del libro di Elvio Fassone, che racconta la storia vera dell’incontro tra un ergastolano e il suo giudice, dopo una corrispondenza durata decenni, diventando punto di riferimento l’uno per l’altro, il racconto teatrale ripercorre e accompagna lo spettatore nei 38 anni di cella di Salvatore, nella ricostruzione di una vita possibile anche se “fine pena mai” diventa un messaggio universale per affermare che uno spazio di speranza è sempre possibile. Ma interroga anche su come conciliare la domanda di sicurezza sociale e la detenzione a vita con il dettato costituzionale del valore riabilitativo della pena, senza dimenticare l’attenzione al percorso umano di qualsiasi condannato.
Domenica 21 luglio, ore 21.30, SHIP-Produzione Teatrale presenta “Petter: prigioniero politico”, drammaturgia originale, regia e attuazione di Simone Azzu, musiche e suoni di Martino Corrias, una produzione SHIP – Centro di Produzione Culturale, in collaborazione e con il sostegno di Istituto Storico Parri, con il patrocinio del Dipartimento delle Arti-Università degli Studi di Bologna e del Parco Nazionale dell’Asinara. Simone Azzu e Martino Corrias si muovono nello spazio angusto della cella di Petter Moen, prigioniero politico centrale della resistenza norvegese, arrestato nel febbraio 1944, autore del diario scritto a Møllergata 19, sede della Gestapo a Oslo, a noi giunto per vie del tutto casuali. Nella sperimentazione musicale, in una combinazione fra il mondo sonico naturale, quello elettronico e le voci rotte della resistenza norvegese, ci si scontra con il dramma umano del pensiero incatenato e la necessità di agire e continuare a vivere in ogni circostanza.
Martedì 23 luglio, ore 21.30, la compagnia messinese Carullo-Minasi porta in scena “Umanità nova Cronaca di una mancata rivoluzione” con Giuseppe Carullo, regia Cristiana Minasi, drammaturgia Fabio Pisano, una produzione Carullo-Minasi e Sciara Progetti Teatro. Lo spettacolo intende farsi portatore dell’importanza della Storia, della sua conoscenza e della sua corretta trasmissione per evitare che i fatti si ripetano senza che li si conosca. I Moti di Reggio Calabria, i cinque anarchici morti sulla strada, sono la disturbante scheggia di un’Italia impazzita, l’eco di un “mito” andato a finire male. La scrittura del testo attraversa diversi protagonisti della vicenda, su tutti, Angelo Casile, uno dei cinque anarchici, ma non solo lui. Ci sono tante voci con linguaggi diversi ma col comune senso di raccontare dal proprio punto di vista la vicenda, che pur rappresentando la Storia, ha finito per diventare una storia con la s minuscola, che si è cercato in tutti i modi di dimenticare e di far dimenticare.
La Premiazione avverrà giovedì 25 luglio, alle ore 21.30, nell’ambito della Festa della Storica Pastasciutta Antifascista con la consegna del Primo “Premio Museo Cervi-Teatro per la Memoria” e il “Premio Gigi Dall’Aglio” della Giuria Under 30.
La Giuria del Festival, presieduta da Daniele Paterlini (giornalista) e composta da Manuela Capece (attrice, regista, co-direttrice compagnia Rodisio), Alessandro Gallo (direttore artistico Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti), Giulia Morelli (giornalista), Marco Borciani (Consiglio Nazionale Istituto Cervi), decreterà lo spettacolo vincitore del Primo Premio Museo Cervi-Teatro per la Memoria (2.000 Euro).
La Giuria Under 30 “Premio Gigi Dall’Aglio”, in memoria dell’attore e regista, amico del Festival, è composta da Giulia Artoni, Livio Cavalli, Martina Filippelli, Clara Gioia, Giacomo Negri, Tommaso Pecorari, Lorenzo Vezzani.
Doppio appuntamento nell’ambito del FESTIVAL OFF – OFF FESTIVAL, in collaborazione con la Scuola di Paesaggio Emilio Sereni, martedì 27 agosto, alle ore 18, con la presentazione del progetto artistico-culturale “La Bandiera del Mondo” di Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese, con la proiezione di “Universario” di Michelangelo Pistoletto e il dialogo tra Michelangelo Pistoletto e Fortunato d’Amico. Mercoledì 28 agosto, alle ore 18.30, “Silent play”, spettacolo di teatro partecipato “Memorie del nostro fugimento” di Carlo Presotto, attore e regista del Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia, testo scritto insieme a Diego Dalla Via.
In tutte le sere di Festival si svolgerà Il Punto Critico, a cura dell’Associazione L’Altro Raccolto, con interventi, azioni e riflessioni di un gruppo di giovani under 30 coordinato da Mariangela Dosi.
Al termine degli spettacoli, seguirà il ciclo di conversazioni con il pubblico e gli artisti “Degustando il teatro. Voci autorevoli incontrano la compagnia”, approfondimenti degli spettacoli e riflessioni più ampie sul rapporto che intercorre tra la scena del teatro e il paesaggio umano, sociale e politico contemporaneo. A condurre gli incontri saranno: Valentina Galloni, dirigente Settore Cultura del Comune di Reggio Emilia, Emilia Bennardo, referente provinciale di Libera Parma, Mara Pedrabissi, giornalista, Linda Eroli, Associazione 5T, attrice e regista, Mariagiuseppina Bo, docente e giornalista, Iefte Manzotti, studioso di storia contemporanea, Laura Bevione, giornalista.
Durante le interviste si potranno degustare prodotti tipici a cura di aziende di produzione locale che da sempre rappresentano il legame con il territorio nel piacere dello stare insieme e dell’accoglienza, uno dei valori fondativi di Casa Cervi.
La selezione degli spettacoli è stata realizzata a cura di Mariangela Dosi (pedagogia teatrale), Giulia Zaccherini (organizzatrice teatrale e culturale), Paola Varesi (Festival di Resistenza) e Stefano Campani (Boorea).
Il Festival di Resistenza è un progetto ideato e promosso da Istituto Alcide Cervi insieme a Boorea Emilia Ovest. Main sponsor Proges e Conad Centro Nord.
Con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Provincia di Parma, Comune di Parma, Comune di Reggio Emilia, Restate, Comune di Campegine, Comune di Gattatico, Università di Parma, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia.
In collaborazione con La Toscanini, Ermo Colle, Gruppo di ristorazione “Il Fosso” (Gattatico, Re), Azienda “La Valle del Miele” (Gattatico, Re), Azienda Caseificio Agricolo “Milanello Terre di Canossa” (Campegine, Re), Latteria Sociale Cooperativa “La Grande” (Castelnovo Sotto – Re), Azienda Vitivinicola “Ferretti vini” (Campegine, Re), Cantine Riunite & CIV (Campegine – Re), ARCI.
L’ingresso agli spettacoli del Festival è a offerta libera. Prenotazione consigliata ai numeri 0522-678356 o Tel/WhatsApp 333-3276881 e su EventBrite. In caso di maltempo gli spettacoli si terranno al chiuso, con tempestiva comunicazione della sede. Durante le serate di spettacolo Casa Cervi rimane aperta ai visitatori.
In tutte le sere del Festival dalle ore 19.00 alle ore 23.00 è previsto il Servizio Bar e Cucina a cura del Gruppo di Ristorazione “Il Fosso” – Pro Loco di Gattatico (Re). È possibile prenotare ai numeri sopra citati.
Casa Cervi, Via Fratelli Cervi 9, Gattatico (Reggio Emilia)
Telefono: 0522 678356 – info@istitutocervi.it
www.istitutocervi.it | festival.istitutocervi.it
(4 luglio 2024)
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