di Giovanna Di Rosa #Lopinione twitter@reggioemilnotiz #Maiconsalvini
E’ molto difficile credere che Borgonzoni per quanto incapace sia così totalmente all’oscuro di quello che dice. E’ molto più probabile che, opportunamente diretta, ed non avendo la Lega nulla da presentare che non siano parole o parolacce, o giunte che cercano di togliersi dalle palle componenti scomode con offerte di posti di lavoro, è plausibile credere che l’esporsi al ridicolo di Borgonzoni sia una strategia per creare fumo. Creare fumo: l’unica cosa che la Lega sa fare.
L’ultima scempiaggine della candidata invisibile alla presidenza dell’Emilia Romagna è stata: “Istituirò un fondo per le persone vittime di violenza”, fondo che – disgraziatamente per lei – esiste in Emilia Romagna da quindici anni, tra le prime regioni italiane ad istituirlo. La candidata che ad uso elettorale riesce a dichiarare senza vergogna “non leggo libri e me ne vanto” e che dichiara che l’Emilia Romagna confina con il Trentino, o che si mette alle spalle l’immagina di Ferrara scambiandola per Bolognao che, ancora, lancia un sondaggio dove poi risulta perdente, in realtà non è una candidata, ma un avatar del quale Salvini farà strami se la Lega dovesse vincere le elezioni in Emilia Romagna.
Il sospetto però, più che un sospetto diremmo, è che per dirla con Emma Petitti “Alla Lega, a Salvini e alla Borgonzoni dell’Emilia-Romagna non gliene frega niente!” cosa che è chiarissima anche a coloro che resistendo a tutto, cioè a niente, sacrificheranno le loro inutili teste sull’altare del salvinismo liberatorio per de-colonizzare [sic] l’Emilia.
Sembra di stare al circo. Un circo con le gabbie aperte.
(17 gennaio 2020)
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