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A Reggio Emilia la Cultura entra in carcere con opere d’Arte e proposte cinematografiche

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Prosegue la pluriennale collaborazione tra il Comune di Reggio Emilia e la Casa circondariale di via Settembrini (circa 350 detenuti) a favore della popolazione detenuta, per offrire ai carcerati occasioni di studio, svago, arricchimento personale. Una collaborazione che negli ultimi mesi si è man mano estesa anche ad ambiti e progetti che vanno al di là del welfare per ampliare l’offerta di servizi e opportunità a disposizione dei detenuti e rendere al contempo il carcere un luogo che è parte della vita della città.

Ai laboratori sportivi e teatrali, alla falegnameria realizzata con la cooperativa L’Ovile, e allo Sportello informativo detenuti, si sono infatti aggiunti tre progetti più recenti, che vengono illustrati oggi alla stampa dalla direttrice Istituto penitenziario di Reggio Emilia Lucia Monastero, dagli assessori Daniele Marchi (Welfare) e Annalisa Rabitti (Cultura e Pari opportunità), dal responsabile dell’Area educativa del Carcere Massimo Castagna e da Alessandra Campani dell’associazione NonDaSola.

I tre nuovi progetti che sono stati inseriti in carcere vogliono condividere con i detenuti opportunità che sono normalmente accessibili alla cittadinanza e viceversa sono precluse a chi vive all’interno delle mura carcerarie. Obiettivo è quindi cercare di ridurre alcune delle differenze – talvolta invalicabili – che separano la vita di ‘chi è dentro’ e di ‘chi è fuori’, portando all’interno della casa circondariale opere d’arte, percorsi cinematografici e attrezzature multimediali per poter ampliare la fruizione culturale.

I progetti sono il cineforum con proiezioni realizzate in collaborazione con l’Ufficio cinema del Comune, l’opera d’arte ‘Parole, parole, parole’ di Elena Mazzi installata a parete nella sala d’attesa della Casa circondariale, e la Sala multimediale per la formazione e lo studio.

“Con queste iniziative – ha detto la direttrice Monastero – vogliamo dire che il carcere può essere anche bellezza, riscatto e ripartenza, purché la persona sia posta al centro”.

Il Protocollo tra Comune e Istituti penitenziari, nato all’interno del progetto Sinapsi e già attivo nel carcere reggiano, è stato recentemente esteso a nuove fasce di popolazione detenuta per permettere a più persone di partecipare alla visione di proiezioni cinematografiche. L’ufficio Cinema del Comune, in accordo con il Servizio educativo del carcere, propone ai detenuti percorsi in cui alla visione sono accompagnati momenti di riflessione e discussione tra i partecipanti rispetto ai temi trattati nei film. Nei prossimi mesi inoltre alcuni registi arricchiranno tale percorso, raccontando ai carcerati il ‘dietro le quinte’ del loro mestiere.

Per agevolare la fruizione diretta dell’arte, gli spazi dell’area destinata ai colloqui sono stati di recente arricchiti con l’installazione dell’opera dell’artista Elena Mazzi “Parole, parole, parole”. Si tratta di un’opera, realizzata su carta da parati, commissionata dal Comune di Reggio Emilia con il coinvolgimento dell’associazione Nondasola che gestisce il Centro antiviolenza – Casa delle donne di Reggio Emilia, per dire no alla violenza sulle donne. Nella creazione di Elena Mazzi, le parole, le emozioni e le riflessioni sulla violenza di genere raccolte dalle donne che la violenza l’hanno incontrata direttamente o indirettamente sono state trasformate in espressioni artistiche, atte a far riflettere il pubblico su questo tema.

Il Comune di Reggio Emilia, in quanto destinatario di risorse da parte della Regione Emilia-Romagna finalizzate al miglioramento delle qualità di vita negli Istituti penitenziari, ha deciso di contribuire a limitare l’isolamento totale che i carcerati hanno vissuto in particolare durante la pandemia, dotando la struttura carceraria di un’aula multimediale, che potesse permettere il proseguimento delle lezioni attraverso la didattica a distanza. Terminate le esigenze connesse alla pandemia, l’aula multimediale è divenuta luogo privilegiato per la fruizioni di opportunità culturali e socio-ricreative.

 

 

(21 giugno 2023)

©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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