di Redazione, #reggioemilia
“Nella penultima seduta del Consiglio comunale si è discusso di un argomento di grande rilievo sollevato da un nostro ordine del giorno: il sistema sanitario”, così inizia il comunicato stampa del PSI reggiano giunto in redazione.
“Abbiamo sottolineato”, continua il comunicato, “che la sanità reggiana, regionale e nazionale sono state messe a dura prova, e lo sono tuttora, dalla pandemia di Covid-19. Si è riusciti a reggere a questa sfida solo grazie al particolare impegno e alla dedizione di medici e infermieri che in troppi casi hanno pagato con la loro vita. Non abbiamo al contempo nascosto le difficoltà del nostro sistema sanitario e dell’esigenza di riformarlo e potenziarlo, per avvicinarlo di più al cittadino, per curare a casa e non in struttura fin quando possibile, per rafforzare la presenza sul territorio, per rivedere il sistema delle RSA che hanno retto ma in tanti casi sono stati purtroppo focolai di coronavirus. E abbiamo chiesto di discutere in consiglio comunale di sanità, di una eventuale casa della salute a San Martino e per avanzare le nostre proposte di modifica al piano sanitario regionale. Non ci sembrano ancora oggi cose fuori dalla realtà. Quante legnate abbiamo ricevuto dal PD che lo ha considerato offensivo”, prosegue la nota.
“L’assessore D’Urzo ci ha detto che “non avete idea, siete disinformati” – spiega la nota stampa. “Ci siamo rilette ancora una volta le proposte di Articolo Uno e del ministro Speranza sulla riforma e sul rafforzamento del sistema sanitario perché a queste avevamo traguardato scrivendo la mozione. Ma non solo a sinistra del PD la si pensa così: il presidente PD della Emilia Romagna ha fatto dichiarazioni analoghe. Bonaccini ha disegnato una sanità del futuro incentrata sui piccoli ospedali, sulle case della salute e sull’assistenza domiciliare. Ha precisato che le case della salute “le chiedono i sindaci di sinistra e di destra, sia i 5stelle che i civici”. Il presidente del Consiglio Draghi ha affermato nel discorso di insediamento che la riforma sanitaria deve partire dalla rete dei servizi di base e dalle case della salute. Pensiamo di non essere noi i disinformati. Il consigliere del PD Dott. Avantaggiato ha poi aggiunto che le nostre proposte sono superate: sono vecchie idee scritte da un amministratore degli anni ’80 al massimo anni ’90 (forse ce l’hanno con qualcuno in particolare?)… Non è così”, continua il PSI, “le case della salute risultano da una delibera della regione Emilia Romagna del 2010, in regione ce ne sono 120 (il Carlino del 22 aprile dice 124) e 38 in costruzione:, a Reggio 11 (di cui una a Fabbrico) e 8 in progetto. Perché, come ha detto in consiglio comunale, i sammartinesi dovrebbero inseguirci coi forconi per una proposta di questo genere a San Martino in Rio? Forse sarebbe bene che qualcuno prima di rispondere fuori tema si documentasse come abbiamo fatto noi: gli segnaliamo che sulle case della salute ci sono interessanti report corredati di informazioni, idee, proposte e numeri, fatti dalla Regione con evidenziati tutti i servizi di norma collocati nelle case della salute (Cup, valutazione dei bisogni, prevenzione e promozione della salute, presa in carico cronicità e non autosufficienza, consultorio, ostetrica, pediatra, ambulatori specialistici come cardiologia, oculistica, diabetologia, ecc). Questo due link per consultarli: www.salute.regione.emilia-romagna.it/normativa-e-documentazione/rapporti/case-della-salute/report2018_CdS.pdf
E www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2020/settembre/case-salute-dati per vederne i benefici. Lo stesso Avantaggiato ci ha poi detto che la sanità sarebbe un argomento di cui discutere per una giornata: a noi bastava dedicargli un consiglio comunale ma non ci è stato nemmeno detto il “perché no”. Noi avremmo voluto discuterne ed inviare le nostre idee per la revisione del piano sanitario locale: perché vorremmo, come la legge sanitaria prevede, che i consigli comunali si esprimessero sulle esigenze delle loro comunità, perché non venga deciso tutto a Bologna o a Roma senza consultarci. Forse manca la voglia di discuterne o mancano le idee. Non prendiamo nemmeno in considerazione l’intervento del vicesindaco: non rispondiamo alle offese gratuite di chi non ha letto o non ha capito la mozione e nel suo intervento ha parlato solo d’altro” chiosa il comunicato. “Possiamo solo dire che chi deve affidarsi alle offese personali (delirante, pazzo al nostro consigliere Lusetti) visto il ruolo che ricopre dovrebbe pensare attentamente a quello che dice quando parla in quanto istituzione ed esempio. Comprendiamo le fibrillazioni preelettorali di chi ha fatto veramente poco (a San Martino si voterà fra 5 mesi) ma cari amici del PD non vi sembra il caso di rimanere nei binari della correttezza?”.
Il progetto del PSI reggiano è condiviso e partecipato dal consigliere uscente Fabio Lusetti, Partito Socialista Italiano, Rifondazione Comunista, Movimento 5 Stelle, Europa Verde e Articolo1.
Questo quotidiano è naturalmente aperto alle forze politiche che vogliano intervenire sulla questione.
(6 maggio 2021)
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