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Carlo Calenda a Capalbio Libri: “La Repubblica detta la linea politica al PD. E’ demenziale”. E’ subito polemica

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di Redazione #Firenze twitter@firenzenewsgaia #CapalbioLibri

 

Si inizia dalla fine del libro di Carlo Calenda “Orizzonti selvaggi. Capire la paura e ritrovare il coraggio” (Feltrinelli) sul palco di Capalbio Libri in una serata che si preannuncia molto accalorata, e non solo per la folla che stipa all’inverosimile l’incantevole piazza Magenta. Claudio Tito, firma de “La Repubblica” incalza da subito l’ex viceministro allo sviluppo economico chiedendogli se è ancora iscritto al PD. “La tessera ce l’ho, se la vuoi vedere, ma la strapperei subito se il Pd si alleasse coi 5 stelle che penso stiano distruggendo del tutto i valori della democrazia liberale e lo Stato di diritto”. La famiglia europea tradizionale, per Calenda, dev’essere infatti il nuovo elettore a cui punta un partito maggiormente rassicurante e con una mentalità elastica e allargata che lo catapulta facilmente in Europa insieme agli altri.

Quello che è accaduto è che, vincendo in passato, abbiamo immaginato un mondo diverso senza contraddizioni, in cui sarebbe bastato seguire il globalismo per governare e gestire il progresso, idem per il multiculturalismo. Nessuno di noi l’ha raggiunto e non è una cosa che accade da mattina a sera: bisognerebbe rimediare al fallimento cercando di rifondare un pensiero progressista, ma al momento non abbiamo un’identità. Peraltro il progresso è sempre stato e continua ad essere in forte accelerazione rispetto alla società che non ha il giusto processo cognitivo per affrontarlo. Bisogna recuperare o industriarci a trovare gli strumenti per essere allineati, anche se non sarà così facile…”

La perdita del rapporto di fiducia con gli elettori deriva ancora da un atteggiamento che vede gli esponenti di partito discutere ancora sulla leadership di governo anziché su programmi concreti. Da questo secondo spunto Calenda parla di Renzi e di renzismo: “Matteo Renzi è stato un presidente del consiglio coraggioso, ma spesso nelle critiche si confonde l’attività di governo con quella dell’ideologia d partito”. Parla del PD che non ha “capito il momento storico in cui eravamo al potere. Non abbiamo sufficientemente guidato il nostro Paese, tramite le nostre eccellenze, verso Paesi di sviluppo che adesso predominano indipendentemente anche nella nostra economia, vedi i Cinesi…”; parla di formazione e di educazione delle nuove generazioni: “La principale scommessa fallita (anche durante il nostro governo PD) è stata la buona scuola. L’uomo ha paura del progresso e mentre questo fa passi da gigante il singolo si spaventa e si chiude in se stesso, proprio come fanno i politici (…) Al tempo pieno, soprattutto nel Meridione, molte famiglie sono contrarie e continuano a lasciare abbandonati i propri figli al potere annichilante di un videogioco.”

E mentre profetizza che “il governo cadrà a settembre ma il Pd non è ancora pronto. Per vincere le elezioni il risultato positivo il sarebbe 30%. ma per governare serve di più. E se mi dovessi alleare per continuare a governare farei un governo di ispirazione tedesca con i Verdi” e con unod egli aforismi tanchante che lo contraddistinguono definisce il M5S un insieme “dei più grandi imbecilli d’Italia!!!” e le canta chiare anche a Repubblica – finalmente! Un quotidiano che, secondo Calenda, “dà la linea politica al PD e che personalmente reputo demenziale perché si parla solo di opposizione e fascismo. Quando mai un partito ha dovuto essere imbeccato da un quotidiano per le sue idee di pensiero e azione? Se continua così e il governo va avanti altri sei mesi, Salvini arriva al 65%”.i!”.

Una presenza, quella di Carlo CalendaCapalbio Libri che ha lasciato il segno, non solo da un punto di vista politico, perché la questione culturale quella che si gioca il futuro dell’Italia, dei suoi cittadini e dei suoi elettori.

 

 

(3 agosto 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 






 

 

 

 




 

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