“Estate 2024, fuga dalla torrida città”. Non è il titolo di un film apocalittico ma il fenomeno che sta imperversando sul territorio reggiano dove sempre più giovani e famiglie scelgono di passare le serate lontano dal cemento cittadino per immergersi nel fresco della natura delle aziende agricole e degli agriturismi. E così – illuminati solo dalle candele o dalle dolci luci delle luminarie – i portici e le aie, i filari di vigna, i campi di lavanda e girasoli, diventano la location ideali per aperitivi e cene. Ma non solo. Si possono trovare lezioni di yoga e meditazione, iniziative benefiche, presentazione di libri, concertini, osservazioni del cielo stellato. Ma, naturalmente, non possono certo mancare e non mancano i vini e i prodotti a chilometri zero. Quelli veri e genuini, non industrializzati, con il sapore di una volta.
“Dalla Bassa all’Appennino, dalla zona ceramiche alla Val d’Enza: sono tantissime le imprese aziende agricole e gli agriturismi diventati un vero e proprio punto di riferimento per tutti coloro che cercano oasi di benessere e bellezza lontano da caldo e caos, dove si possono ritrovare i ritmi e i suoni della natura, rigenerando il corpo e la mente senza dimenticare il gusto – inizia a spiegare Lorenzo Catellani, presidente CIA Reggio -. Gli appuntamenti e i servizi si stanno sempre più strutturando e offrono una varietà di proposte davvero varia, per tutti i gusti. Ma una base comune ce l’hanno: le eccellenze enogastronomiche del territorio, che tutto il mondo ci invidia, preparate dalle rezdore dei nostri giorni: molto attente alla tradizione ma con uno sguardo sul futuro”. I piatti possono essere “classici, profondamente rivisitati, realizzati con cibi solo biologici, vegetariani o vegani, con percorsi esperienziali di gusto. Si possono gustare comodamente a tavola, oppure in modalità pic-nic nei campi o sull’erba dei cortili, sulle balle di fieno quadrate”.
Molto interessante poi la collaborazione “tra imprese agricole: nei menù non è affatto raro trovare prodotti di diverse realtà. Un grande classico, sono i taglieri di diverse stagionature di Parmigiano Reggiano di un produttore accompagnato da marmellate, confetture e mostarde di un altro, abbinato ai vini del nostro territorio di un terzo”.
Il turismo enogastronomico “è molto attento a questa offerta – sottolinea Catellani – e non è affatto raro che a partecipare siano giovani e famiglie che arrivano non solo dal reggiano ma anche da fuori provincia e addirittura anche regione: è una occasione preziosa per valorizzare i nostri fantastici prodotti e far conoscere le zone meno conosciute del nostro meraviglioso territorio”.
Il clamoroso successo del fenomeno lo si può misurare anche dalle liste di attesa, visto che è davvero molto difficile trovare posto senza prenotare: i tempi per trovare una serata libera possono arrivare anche a settimane. Per il weekend di Ferragosto, il 90% delle imprese agricole e degli agriturismi ha il tutto esaurito. Ma, se si è caparbi e fortunati, un posto lo si può ancora trovare.
(10 agosto 2024)
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